Incredibilmente isolato e criticato sullo scenario internazionale, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha deciso di sospendere temporaneamente il finanziamento all’Organizzazione Mondiale della Sanità, in attesa di sottoporre ad indagine eventuali responsabilità nella diffusione del Covid-19.
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Non a torto, il presidente statunitense sostiene che l’Oms sia stata colpevolmente poco prudente nel lasciare che il coronavirus si diffondesse nel mondo prima di dichiarare l’emergenza sanitaria internazionale ed evitando di raccomandare il blocco delle frontiere.
Come abbiamo spiegato nei nostri precedenti articoli e video, infatti, molti Paesi tra i quali il nostro, hanno atteso proprio questo segnale da parte dell’Oms per procedere al blocco dei voli e, nonostante questo, l’Oms ha continuato a sconsigliare la chiusura ritenendola “anti-scientifica”, pur sapendo che il virus stava per diventare una pandemia proprio a causa dei viaggi internazionali.
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Secondo Trump e anche secondo noi, alla base di questa prudenza, il timore di uno scontro (come minimo) diplomatico con la Cina, che anche dopo la dichiarazione d’emergenza, ha criticato i Paesi che hanno proceduto alla chiusura.
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Il presidente Trump ha affermato che questo atteggiamento, completamente rivolto a tutelare la Cina ed evitare lo “stigma” e le “discriminazioni” (come incredibilmente si legge in una raccomandazione ufficiale dell’Oms citate negli articoli e video di cui sopra) è costato al mondo decine e decine di migliaia di vite, oltre che il collasso dell’economia globale.
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Dichiarazioni forti che hanno però ingiustificamanente incontrato le critiche di molti Paesi, oltre che, ovviamente, quelle del segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres.
Che si tratti di uno scaricabarile politico oppure no, che gli Usa – come l’Italia e la maggior parte dei Paesi occidentali – abbiamo reagito colpevolmente in ritardo oppure no, vero è che l’atteggiamento dell’Oms, sempre attenta nelle sue raccomandazioni a ringraziare la Cina per la sua – pur dubbia – trasparenza e ad assicurare che le misure della Cina fossero più che sufficienti “sia per la Cina che per il mondo”, ha influito pesantemente sulla reazione degli Stati, che non hanno trovato nell’organizzazione una sponda adeguata per giustificare anticipatamente misure eccezionali.
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Fa rumore, del resto, il caso Taiwan: con soli sei decessi e poco più di trecento contagiati, lo Stato che reclama l’indipendenza dalla Cina e non è quindi membro dell’Oms, ha fatto tutto da solo, alzando da subito la guardia sul virus e contenendone gli effetti senza ricorrere al lock down. Ma c’è di più: sta facendo discutere una email del governo di Taiwan in cui, già a dicembre, metteva in allerta proprio l’Oms sulla pericolosità di diffusione del virus. Una email, evidentemente, rimasta inascoltata.
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Emmanuel Raffaele Maraziti
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3 risposte a "Trump blocca (giustamente) i fondi all’Oms: ecco perché… [VIDEO]"