ALICANTE, ESPAÑA – Pocas horas después de la derrota electoral del centroizquierda registrada el pasado domingo, el presidente del Gobierno español, Pedro Sánchez, anunció su dimisión y la convocatoria de elecciones generales anticipadas.
Por lo tanto, las elecciones previstas inicialmente para diciembre se adelantarán al 23 de julio. Y la coalición de centro-derecha se prepara para ganarlo todo.
Pero, antes de analizar los escenarios futuros, volvamos al domingo.
Il partito spagnolo Vox, il prossimo 27 febbraio, registrerà ufficialmente una mozione di censura contro il governo di Pedro Sanchez.
Si tratta della seconda mozione di censura contro il governo in carica presentata dal partito di Santiago Abascal. E, come la prima (2020), anche questa sembra destinata a fallire. Ma a far discutere, in questo caso, è il nome lanciato da Vox: Ramon Tamames.
Economista, 89 anni, ex militante del Partito Comunista spagnolo durante la dittatura franchista, deputato dello stesso PCE e poi (da fondatore) della Federazione Progressista e di Sinistra Unita, concluse la sua carriera politica nel Centro Democratico e Sociale. Ora si propone come leader della mozione di censura del partito di destra spagnolo, considerato da molti nostalgico del franchismo.
En un libro escrito junto con el periodista Aitor Riveiro, el exvicepresidente español Pablo Iglesias valida sin duda las (que la prensa alineada llamaría) teorías conspirativas, destacando en varios pasajes los límites de la política respecto de las potencias nacionales y transnacionales.
Refiriéndose a los opositores a Podemos, movimiento de izquierda del que fue fundador en 2014 y secretario hasta 2021, habla reiteradamente de la existencia e influencia en la política del “Estado Profundo”, ese Deep State tantas veces mencionado en los Estados Unidos y que se considera mueva los hilos de la política institucional. Y lo hace con tonos decididamente fuertes.
“SI NO CUMPLES LAS REGLAS GLOBALES, TE PUEDEN DESTRUIR O HACERTE DESAPARECER”
“Una vez se llega al gobierno”, dice Iglesias en su libro “Verdades a la cara”, “si se intenta hacer algo que está fuera de las reglas globales, evidentemente sí pueden destruir y hacer desaparecer a cualquiera. Pero nosotros éramos – somos – perfectamente conscientes de las reglas de funcionamiento de la economía global”.
In un libro scritto a quattro mani con il giornalista Aitor Riveiro, l’ex vicepresidente spagnolo Pablo Iglesias, presta senza dubbio il fianco – direbbe la stampa allineata – alle teorie complottiste, evidenziando in vari passaggi i limiti della politica rispetto ai poteri forti nazionali e transnazionali.
Facendo riferimento agli oppositori di Podemos, movimento di sinistra di cui è stato fondatore nel 2014 e segretario fino al 2021, parla infatti ripetutamente dell’esistenza e dell’influenza sulla politica dello “Stato Profondo”, quel Deep State tante volte tirato in ballo a proposito degli Stati Uniti e che tira le fila della politica istituzionale. E lo fa con toni decisamente forti.
“SE NON RISPETTI LE REGOLE GLOBALI, POSSONO DISTRUGGERTI O FARTI SPARIRE”
“Una volta che si arriva al governo”, afferma Iglesias nel suo libro Verdades a la cara, “se si prova a fare qualcosa che sta fuori dalle regole globali, chiaramente possono distruggere o far sparire chiunque. Ma noi eravamo – siamo – perfettamente consapevoli delle regole di funzionamento dell’economia globale”.
Dopo duecento anni di storia, la Colombia ha un presidente di sinistra. E Gustavo Petro, nipote dell’immigrato italiano Francesco Petro, ex guerrigliero, ha fatto di tutto perché il momento fosse storico.
A cominciare dai simboli.
AL GIURAMENTO LA SPADA DI BOLÍVAR
Per il suo giuramento a Bogotà, due giorni fa, ha infatti voluto sul palco la teca che custodisce la spada di Simón Bolívar (1783-1830). Quella spada che il rivoluzionario usò per combattere gli spagnoli in nome dell’indipendenza. Quella spada che proprio il Movimento 19 aprile (M19), gruppo marxista della guerriglia colombiana di cui faceva parte lo stesso presidente Petro, rubò il 17 gennaio del ’74 come primo atto di rivolta e di entrata in clandestinità. Quella spada poi restituita 17 anni dopo, quando l’M19 si era ormai trasformato nel terzo partito colombiano. Quella spada che ha addirittura causato polemiche in Spagna, dove la sinistra di Podemos, al governo insieme al Partito Socialista del presidente Sanchez, ha contestato al re Filippo VI il fatto di non essersi alzato in piedi durante il passaggio della stessa durante la cerimonia.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.