In un libro scritto a quattro mani con il giornalista Aitor Riveiro, l’ex vicepresidente spagnolo Pablo Iglesias, presta senza dubbio il fianco – direbbe la stampa allineata – alle teorie complottiste, evidenziando in vari passaggi i limiti della politica rispetto ai poteri forti nazionali e transnazionali.
Facendo riferimento agli oppositori di Podemos, movimento di sinistra di cui è stato fondatore nel 2014 e segretario fino al 2021, parla infatti ripetutamente dell’esistenza e dell’influenza sulla politica dello “Stato Profondo”, quel Deep State tante volte tirato in ballo a proposito degli Stati Uniti e che tira le fila della politica istituzionale. E lo fa con toni decisamente forti.
“SE NON RISPETTI LE REGOLE GLOBALI, POSSONO DISTRUGGERTI O FARTI SPARIRE”
“Una volta che si arriva al governo”, afferma Iglesias nel suo libro Verdades a la cara, “se si prova a fare qualcosa che sta fuori dalle regole globali, chiaramente possono distruggere o far sparire chiunque. Ma noi eravamo – siamo – perfettamente consapevoli delle regole di funzionamento dell’economia globale”.
E’ arrivata anche sui giornali italiani la campagna del governo spagnolo all’insegna del “body positive”. Ed è stata accolta, ovviamente, dagli applausi della sinistra nostrana che poi, però, si è lasciata sfuggire lo scandalo che ha seguito l’iniziativa.
Ecco perché e di cosa si tratta.
A fine luglio, l’Istituto delle Donne, dipartimento del Ministero dell’Uguaglianza spagnolo, lanciava la campagna: “La playa tambien es nuestra” (“Anche la spiaggia è nostra”). Punto “forte” della campagna una grafica (peraltro non esattamente ben fatta) in cui apparivano, accanto allo slogan poc’anzi enunciato, cinque donne considerate “fuori dagli standard estetici socialmente accettati”. Una donna in carne, una coi peli sotto le ascelle, una con la cellulite, una priva di seno causa operazione e una coi capelli colorati.
In un video postato pochi minuti fa, Alessandro Di Battista ha spiegato perché non sarà candidato alle prossime elezioni politiche.
Di seguito i passaggi fondamentali:
“Ero disponibile a sedermi intorno a un tavolo se il Movimento fosse uscito dal governo entro l’estate. Così, dopo dieci giorni dallo scioglimento delle Camere, in virtù delle decine di migliaia di richieste, ho sentito la responsabilità di valutare l’ipotesi. Ma non ci sono le condizioni“.
“TANTI NON MI VOGLIONO, A COMINCIARE DA GRILLO DI CUI NON MI FIDO PIU’“
“Ci sono molte componenti dell’attuale Movimento, a partire da Grillo, che non mi vogliono, perché sono poco imbrigliabile e temono che possa ricordare errori politici fatti negli ultimi due anni da vari esponenti: senz’altro Grillo, Luigi Di Maio, Roberto Fico, insomma dai principali promotori dell’ingresso nel governo Draghi. Alcuni pensano che possa servirgli ma nessuno dei vertici mi ha chiamato per trovare una soluzione. Giuseppe Conte è una persona leale, un gentiluomo, con cui ho avuto un dialogo onesto”.
“Ho imparato tanto da Grillo ma oggi politicamente non mi fido di lui e sotto Grillo non ci sto”.
“GIA’ IN PASSATO MI AVEVANO FONDAMENTALMENTE IMPEDITO DI FARE IL CAPO POLITICO”
“Sono stato costretto a lasciare il Movimento 5 Stelle perché, soprattutto Grillo, ha indirizzato il M5S all’interno del governo Draghi. Ma anche in precedenza ho avuto momento difficili, quando fondamentalmente mi hanno impedito di fare il capo politico evitando di votare o quando non hanno voluto pubblicare i voti degli stati generali perché io avevo preso il triplo dei voti del ducetto, capo politico e ministro Di Maio“.
“IL PD E’ UN PARTITO DI POTERE, IL PIU’ IPOCRITA”
“L’alleanza strutturale con il PD è stato un suicidio. Ho combattuto finché sono stato costretto ad andarmene. Li avevo avvisati: vi prosciugheranno i consensi e poi non vi vorranno più. Il PD è un partito di potere, con enorme ramificazioni nel sistema bancario e finanziario, che si maschera da amico del popolo ma è più ipocrita di tutti, è il peggiore. Io non sono atlantista: oggi più Nato significa meno Europa e meno sicurezza“”.
“CREERO’ UNA ASSOCIAZIONE PER FARE CITTADINANZA ATTIVA”
“Impossibile fare un movimento nuovo in due mesi, ma creerò una associazione culturale per fare politica insieme da fuori, per fare cittadinanza attiva, per scrivere leggi e portarle in parlamento e poi in futuro vedremo”.
“Vogliamo più che mai, e molto più di altri, essere e contare in Europa e mantenere la nostra storica alleanza dentro la Nato.
Il punto è come si sta in queste sedi: con dignità e autonomia, consapevoli di essere una delle prime democrazie al mondo, oppure si svolge il ruolo di terminali passivi di decisioni assunte da altri?”.
Ma, pulpito a parte, siamo di fronte all’unica posizione ragionevole: non si tratta di mettere in discussione delicate alleanze militari, ma di non farne parte in forma del tutto passiva.
La destra radicale, da Fratelli d’Italia a CasaPound, nei fatti, non ha avuto la stessa lucidità di giudizio.
Fratelli d’Italia ha condiviso a testa bassa le posizioni belliciste del governo Draghi mentre, fuori dal Parlamento, in tanti si sono lasciati andare alle simpatie ucraine in nome di una vicinanza ideologica con parte delle milizie combattenti sul fronte ucraino (dopo averci per anni spiegato che le posizioni geopolitiche non hanno a che fare con le simpatie politiche ma con gli interessi nazionali – una posizione che, del resto, cambia nel tempo secondo necessità).
In carica dal 13 febbraio 2021, il governo Draghi è stato, insieme al secondo governo Conte, l’espressione più antidemocratica ed autoritaria della storia repubblicana.
Nati entrambi nel corso di una legislatura iniziata con l’accordo Lega-M5S, a seguito di un voto popolare che chiedeva a gran voce l’archiviazione del centrodestra e del centrosinistra, il secondo governo Conte ed il governo Draghi hanno rappresentato uno dei più gravi voltafaccia della politica italiana nei confronti degli elettori.
Non ci si è però limitati a tradire il mandato popolare e dar vita, con l’ultimo governo, ad una maggioranza in stile regime con l’opposizione ridotta ad un solo gruppo parlamentare.
In nome di un’emergenza sanitaria sapientemente manipolata dalla stampa, si è arrivati addirittura al superamento della democrazia e della libertà, con la complicità di una propaganda martellante contro ogni protesta dentro e fuori il Parlamento.
Ecco perché noi non dimentichiamo che Giuseppe Conte per primo si è travestito da monarca per ordinarci quando andare a pisciare il cane, quando fare la spesa, quando uscire di casa.
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