
Il rispetto della parola data, la lealtà, era un culto nell’antica Roma: senza fides il mondo è un posto terribile.
Nell’antica Roma la “Fides“, a cui era dedicato anche un culto e un tempio sul Campidoglio, era “la personificazione della buona fede che deve presiedere alle convenzioni pubbliche dei popoli e alle transazioni private tra i cittadini” (Enc. Treccani).
La parola latina “fides”, del resto, si può tradurre come fiducia, onestà e buona fede appunto, da cui l’estensione del suo significato alla fede religiosa, intesa come fiducia nella divinità.
La fides è, in buona sostanza, la lealtà e il rispetto della parola data. Implica la onestà, lo stare ai patti ed il rispetto degli accordi.
Era considerata una virtù fondamentale nell’antica Roma ed è, tutt’oggi, una dote morale di rilevanza anche giuridica, dal momento che la buona fede è tenuta in considerazione nel giudizio sul rispetto degli accordi tra privati.
Ma perché, a fine 2022, tiriamo fuori addirittura una parola latina?
Che importanza può avere?
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.