La ‘ndrangheta avrebbe usato e continuerebbe ad usare la massoneria per espandersi, anche e soprattutto facendo da ponte al nord. Questo il sospetto della Commissione parlamentare antimafia guidata dal Rosy Bindi, che ieri ha ascoltato le dichiarazioni dell‘ex Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Giuliano Di Bernardo e dell’avvocato Amerigo Minnicelli, già maestro venerabile della Loggia Luigi Minnicelli di Rossano, a proposito della anomala crescita di iscritti nella regione dal ’95 ad oggi, dai 600/700 iscritti nei primi anni Novanta agli oltre 2600 oggi. “Non si giustifica una crescita in questi termini in alcun modo. Tutto ciò avviene per esercitare un controllo sulla organizzazione”, ha affermato Minnicelli, uscito dall’organizzazione, insieme a Di Bernardo, a suo dire proprio in seguito alle preoccupazioni dovute a questo fenomeno, venute fuori soprattutto con l’arresto, nel 2011, di Domenico Macrì, imprenditore 65enne già Gran Cerimoniere e Grande Ufficiale del Grande Oriente, presidente del Lions Club di Città di Castello nei primi anni Novanta, che avrebbe fatto da tramite tra i clan vibonesi e le banche del nord per operazioni di riciclaggio.
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