‘Ndrangheta, migranti, uomini di Chiesa e fondi Ue. Queste le parole chiave – alcune delle quali ricorrenti nelle cronache degli ultimi mesi – della maxi-operazione con la quale ben cinquecento agenti, sotto la guida della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro e del procuratore capo Nicola Gratteri, hanno arrestato 68 persone appartenenti alla cosca Arena di Isola Capo Rizzuto, in provincia di Crotone.
La compagine criminale, tra le altre attività, lucrava soprattutto grazie al business dei migranti e, nella fattispecie, alla gestione del centro di accoglienza di Isola Capo Rizzuto, uno dei più grandi d’Europa con i suoi cinque ettari di superficie ed i mille e cinquecento migranti ospitati. Nell’operazione la cosca sarebbe stata praticamente smantellata ma, quello che è interessante scoprire, è che tra i fermati, colpevoli secondo l’accusa di favorirne gli affari, ci sono anche Leonardo Sacco, presidente della sezione calabrese e lucana e già vice-presidente nazionale dell’organizzazione cattolica “Fraternità di Misericordia” che gestisce il centro, ed il parroco don Edoardo Scordio: anch’essi sono accusati di associazione mafiosa, reati finanziari e malversazione.
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