
CONTRO MORRA UNA POLEMICA FONDATA SUL NULLA
Con oggi sono quattro giorni che i giornali insistono sul nulla cosmico rappresentato dalla polemica per le parole di Morra.
Ho capito benissimo perché al centrodestra fa comodo parlarne e travisare le parole, ma mi lasciano francamente senza parole le condanne ricevute dal suo stesso partito.
Soprattutto, però, ritengo incompresibile e inaccettabile la censura subita da un senatore da parte della televisione pubblica italiana per aver pronunciato delle considerazioni politiche (abbastanza elementari).
LE SUE PAROLE
Morra su RadioCapital ha detto: “rispetto la Santelli umanamente ma politicamente c’era un abisso”; in riferimento all’arresto di Tallini, tirato in ballo come il più votato a Catanzaro, ha aggiunto che “in democrazia il popolo ha quel che si merita”;
quanto alla defunta presidente della Regione ha invece affermato “i calabresi hanno votato la Santelli sapendo che fosse una grave malata oncologica”.
Leggo che quest’ultima frase, in particolare, avrebbe destato scalpore, offeso i malati oncologici o addirittura la Santelli.
Ma esattamente dove sarebbe l’insulto alla Santelli o ai malati?
Semplicemente non esiste.
DA MORRA NESSUN INSULTO ALLA SANTELLI
Morra ha accennato una opinione sull’opportunità che una persona gravemente malata possa essere candidata ad una carica di rilievo. Il dibattito su questo pensiero è ammissibile, non la censura, la polemica inventata e le frasi distorte.
Detto questo, negli Stati Uniti ogni piccola notizia relativa ad un eventuale cattivo stato di salute del candidato presidente mette a rischio la sua candidatura ed elezione.
Il presidente di una Regione non è il presidente Usa ma la logica è la stessa.
Senza contare che Morra, molto probabilmente, faceva anche riferimento alle implicazioni relative all’eredità politica lasciata dall’ex presidente della Calabria.
E non mi sembra che gli si possa dar torto, con un vice ora facente funzioni di presidente che reclama rispetto in quanto la Calabria è – cito testualmente – “la terza regione in ordine alfabetico”.
TALLINI SCANDALIZZA DI PIÙ E NON PER IL SUO ARRESTO
Quanto all’ex presidente del Consiglio regionale Tallini, messo lì dalla stessa maggioranza della Santelli, l’arresto non cambia molto: ritengo doveroso aspettare le condanne prima di giudicare e, considerando i precedenti di Gratteri, non mi meraviglierei se fosse stato tirato in mezzo ed arrestato pur senza prove schiaccianti.
Quel che mi scandalizza è la lunghissima e fortunata carriera politica di una persona che non sa parlare in italiano e che nessuno ha mai votato per le sue posizioni politiche.