“Nel labirinto più profondo della conchiglia taciturna si incontrano e respingono i poli del mio spirito: tu e tutti. I tutti che pretendono l’estremo sacrificio che la mia sola ombra oscuri il cammino! Ma, senza violar le norme dell’amore sublimato ti porto nascosta nel mio zaino da viaggio”. Sono le parole di questa poesia, scritta da Ernesto Guevara per la moglie Aleida nell’ottobre del 1966, a dare il titolo alla mostra che aprirà a Milano il prossimo 6 dicembre: “Che Guevara: tu y todos“. Una esposizione, quella per i cinquant’anni dalla sua morte (che ricorre esattamente oggi), che è nata da un progetto iniziato due anni fa e da uno studio di oltre cento pubblicazioni, degli archivi del Corriere della Sera, dell’Istituo Luce e delle Teche Rai, portato avanti da un gruppo di lavoro composto da una decina di persone che, per tre mesi, ha anche lavorato a stretto contatto con il Centro Studi Guevara di Cuba dove si è recato per visionare migliaia di fotografie, lettere, cartoline, video e scritti. Continua a leggere
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