Body positive, figuraccia del governo spagnolo: protesi cancellate e modelle non pagate

La campagna di body positive del governo spagnolo si è rivelata un boomerang: a una modella hanno perfino cancellato una protesi e tutte le foto sono state usate senza permesso.

E’ arrivata anche sui giornali italiani la campagna del governo spagnolo all’insegna del “body positive”.
Ed è stata accolta, ovviamente, dagli applausi della sinistra nostrana che poi, però, si è lasciata sfuggire lo scandalo che ha seguito l’iniziativa.

Ecco perché e di cosa si tratta.

A fine luglio, l’Istituto delle Donne, dipartimento del Ministero dell’Uguaglianza spagnolo, lanciava la campagna: “La playa tambien es nuestra” (“Anche la spiaggia è nostra”).
Punto “forte” della campagna una grafica (peraltro non esattamente ben fatta) in cui apparivano, accanto allo slogan poc’anzi enunciato, cinque donne considerate “fuori dagli standard estetici socialmente accettati”.
Una donna in carne, una coi peli sotto le ascelle, una con la cellulite, una priva di seno causa operazione e una coi capelli colorati.

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