“Non siete etero, siete cisgender”. La propaganda nei libri di scuola britannici

Grazie ad un progetto pilota finanziato dal governo britannico, sarà distribuito in ben 120 scuole del Regno Unito il testo edito da “Jessica Kingsley Publishers” dal titolo: “Posso parlarti della diversità di genere?“.
Il libro, scritto da CJ Atkinsons – attivista della comunità trans e dirigente dell’organizzazione “Educate & Celebrate“, che ha sostenuto il progetto e ne sta curando la diffusione – è il racconto di una dodicenne immaginaria che cambia sesso ed è destinato all’utilizzo da parte degli insegnanti e dei genitori per l’educazione dei minori: “é il primo libro che spiega la transizione medica per bambini dai sette anni in su“, spiegano gli editori. Elly Barnes, fondatrice di “Educate and Celebrate”, a proposito del libro, ha dichiarato: “ce n’era davvero bisogno”. Ed ha aggiunto: “non tutti si identificano come maschi o femmine, questo è un fatto”.

Il testo, in uscita nel mese di gennaio e già disponibile su Amazon e sul sito dell’editore, contiene precise indicazioni didattiche e linguistiche, spiega l’Evening Standard, che infatti dedica proprio a questo aspetto il titolo del suo articolo: nelle scuole non si devono più chiamare i bambini “ragazze” o “ragazzi”, sarebbe discriminante. Al posto di questi termini che l’ideologia gender considera evidentemente sessisti, la parola “cisgender” per i bambini che si identificano con il genere in cui sono nati e, ad esempio, “genderqueet” e “panromantic” per quelli attratti da tutti i generi indifferentemente (giusto per ricordarlo, stiamo parlando ancora di ragazzini che in Italia frequenterebbero le scuole elementari e medie).

Emmanuel Raffaele, 12 dic 2016

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