Rivoluzione Romantica

E’ Rodrigo Andrés Lanza Huidobro, noto attivista anarchico 33enne, l’uomo fermato lunedì per l’omicidio di Víctor Laínez, 53enne ex militare spagnolo, aggredito fuori dal bar “El Tocadiscos”, sulla calle Antonio Agustín di Saragozza, lo scorso 8 dicembre perché indossava bretelle con i colori della bandiera spagnola.

Morto dopo quattro giorni di coma, Víctor era stato prima insultato dentro il bar in cui si trovava e poi, dopo aver lasciato il locale, seguito e colpito in testa, alle spalle, con una spranga di ferro, dopo esser stato apostrofato come “fascista”. Rodrigo Lanza, che nega la versione accreditata da alcuni testimoni e parla di legittima difesa, è stato interrogato ieri dal giudice che ha confermato la sua detenzione.

Nato a Viña del Mar, in Cile, l’estremista ha però nazionalità italiana: proveniente da una famiglia dalla medio-alta borghesia cilena, l’attivista del movimento “okupa” è nipote (per parte di madre) di Sergio Huidobro, ammiraglio cileno sostenitore del dittatore Pinochet. Proprio la madre, che fino al 2006 ha gestito una libreria a Milano,era stata protagonista della campagna per difendere il figlio dalle accuse che lo hanno portato già in passato ad una condanna a cinque anni di carcere per aver scagliato una pietra contro un poliziotto facendolo finire in coma per tre mesi e poi su una sedia a rotelle, tetraplegico, in seguito di alcuni scontri a Barcellona nel 2007. Proprio lui appare nel documentario “Ciutat Morta” e, a proposito di quell’episodio, si definisce vittima di una montatura della polizia, nonostante la Corte Suprema avesse confermato la condanna senza alcun ragionevole dubbio. Anche allora, in lacrime, aveva negato ogni addebito.

Sebbene si sospetti ci fossero altre due persone con lui – due uomini e una donna – per ora non si è proceduto ad altri fermi. Anche stavolta la madre parla di informazioni non verificate e gli avvocati si stanno concentrando a smontare la versione finora venuta fuori, negando sia fondata su prove.