Repubblica: “Fiore (FN) contro Militia e CasaPound in un’intercettazione”. Lui nega

In un articolo pubblicato ieri, “Repubblica” insiste ancora con Forza Nuova e con il suo leader, Roberto Fiore. E dopo essersi occupata delle sue attività finanziarie e della presunta gestione “ambigua” rispetto al movimento, tira fuori brevi stralci di alcune intercettazioni risalenti al settembre 2014. La frase maggiormente incriminata è quella relativa a Maurizio Boccacci, il capo di Militia, che pochi mesi fa del resto criticava apertamente Fiore per il dietro-front sulla manifestazione del 28 ottobre, la cosiddetta “Marcia dei Patrioti” che era stata poi vietata. “E’ una sconfitta, ma tu da buon politicante sai mistificare le cose”, affermava Boccacci. “Hai fatto accordi con le guardie, sei un coniglio. La vera anima di Forza Nuova era Massimino [Massimo Morsello, ndr] e non certo tu”, aggiungeva.

Stando a “Repubblica”, Fiore avrebbe detto: “Se Maurizio Boccacci si muove, si muove perché si stanno muovendo tutta una serie di situazioni. E questa è roba di servizi. Questo è lo stato. Sono i servizi, il fatto che Boccacci sia a busta paga, te lo possono confermare persone…”. In altri passaggi, invece, Fiore dimostrerebbe di non vedere di buon occhio l’avvicinamento allora in corso tra Lega e CasaPound. “Adesso Simone Di Stefano si è messo a fare il portavoce di Borghezio (Lega, ndr). Non è un gran posto per il capo del movimento. Si sono messi in una situazione dì vassallaggio”, avrebbe detto durante la stessa conversazione telefonica. Secondo “Repubblica”, poi, Fiore attribuirebbe addirittura a Stefano Delle Chiaie, fondatore di Avanguardia Nazionale, un ruolo nell’avvicinamento citato: “Delle Chiaie sta sempre nell’ombra ovviamente non potrà mai essere uomo di facciata. Però è quello che ha i contatti a Roma e può far succedere qualche situazione particolare a Roma fra i vari gruppi”.

Roberto Fiore, da parte sua, evita di spiegare nel dettaglio, dice che sbugiarderà il giornale in questione “in tutte le sedi opportune” e nega tutto: “mai ho pensato o detto cose del genere“. “Mai”, aggiunge, “ho associato alcuni nomi a storie che non gli appartengono, tanto meno mai ho accusato camerati e militanti di avere rapporti con i servizi”.

Secondo il capo di Forza Nuova si tratterebbe di un’operazione mirata a “distruggere l’unità dei nazional-popolari“. Di quale unità stia parlando, però, non si è capito. Forse di quella che ora sembra auspicare: “Colgo l’occasione per rilanciare l’unità dei patrioti e delle forze militanti, anche contro chi, con bugie e diffamazione, vuole mettere zizzania tra gli uomini liberi che ancora sono pronti per combattere per la Patria”. Un appello che, però, potrebbe rispondere solo al rischio più che mai concreto di perdere nettamente terreno su CasaPound alle prossime elezioni politiche.

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