Ecco perché la Lega ha fatto bene a bocciare la Commissione Segre

Risultati immagini per matteo salviniNel 2010, all’interno del Ministero dell’Interno, veniva creato l’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (Oscad). Gli ultimi dati disponibili risalgono al 2017, con 1048 presunti reati d’odio denunciati, in aumento rispetto ai 736 dell’anno precedente. Non sono disponibili cifre a proposito delle condanne relative all’anno 2017 né agli anni precedenti, ma sono invece disponibili i numeri relativi al 2016: ebbene, su 736 denunce per crimini d’odio, solo 424 si sono trasformate in processo e – udite udite – appena in 31 casi si è arrivati ad una sentenza di condanna. Continua a leggere

M5S-PD: l’accordo non è uno scandalo, il peggio deve ancora venire

E’ il 2009 e il Movimento 5 Stelle è appena nato, quando Beppe Grillo si iscrive provocatoriamente al Pd e propone la sua candidatura a segretario del Pd. La sua iscrizione verrà rifiutata per l’evidente spirito di contestazione rispetto alla dirigenza del partito.

Ma il gesto ha un significato politico che rimane: il Movimento nasce a sinistra per prendersi la sinistra – in qualche modo per farla rinascere. Continua a leggere

Rimpiangeremo il governo giallo-verde

A questa crisi [dell’Unione Europea,ndr] non si può certamente rispondere con un europeismo che in più occasioni ho definito fideistico, ma nemmeno si può opporre uno scetticismo disgregatore, volto a compromettere le conquiste raggiunte in sessant’anni, semmai invocando il ritorno a sovranità nazionali chiuse e conflittuali, con sterili ripiegamenti identitari“.

“A proposito di sovranità, libertà ed Europa, citazione per citazione, torno a Cicerone: la libertà non consiste nell’avere un padrone giusto, ma nel non avere nessun padrone“.

Meta-politicamente, questi i passaggi fondamentali nel botta e risposta dello scorso 20 agosto, in Senato, coi discorsi pronunciati – nell’ordine – dal presidente del Consiglio dimissionario Giuseppe Conte e dal suo ministro dell’Interno Matteo Salvini. Continua a leggere

Roma, Salvini riempie Piazza del Popolo [FOTO E VIDEO]

Il treno speciale, partito da Milano alle 6.30 del mattino, dopo poco meno di tre ore è già a Termini. Poco dopo le 10 i lombardi, silenziosi e composti, sono già tutti in piazza. Anche i bus partiti dalla Calabria notte tempo arrivano con largo e anticipo e guadagnano la prima fila. Alle 11 Piazza del Popolo è già piena e pure continua ad arrivare gente. A mezzogiorno cori inaspettati preoccupano per qualche secondo i poliziotti schierati: sono i leghisti campani, che raggiungono la piazza a manifestazione abbondantemente iniziata e si fanno rumorosamente notare facendo il loro ingresso con megafono e urlando: “c’è solo un capitano”.

In piazza bandiere tricolori, bandiere della Lega, sole delle Alpi, i quattro mori sardi, la Repubblica Veneta, la trinacria e il nome di Salvini ovunque. C’è tutto lo stivale. L’Italia non è diventata leghista, è Salvini che ha fatto della Lega una confederazione virtuale delle identità regionali italiane. “L’Italia rialza la testa” è lo slogan che campeggia sul palco. L’inno di Mameli non suona, ma il verde-bianco-rosso abbonda. Continua a leggere

Marionette contro Lega e M5S, ma il governo giallo-verde promette bene

Da giorni, faziosi di destra e sinistra sparano a zero contro l’intesa tra Lega e Movimento 5 Stelle, senza timore alcuno di contraddirsi: del resto, la loro è pura, pessima e disgustosa strategia. Ma è uno spettacolo vederli. Tutti lì, a sproloquiare sulle coperture, a fare (male) i conti e a criticare ancora prima che progetti di legge e coperture reali vengano presentate. Tutti a digiuno di sovranità nazionale, a ricordarci che mamma Europa non vuole, che i bimbi cattivi non devono governare. Ed è uno spettacolo vedere la sinistra, un tempo almeno nominalmente dalla parte dei lavoratori, tirare fuori ancora lo spread, ovviamente e puntualmente in risalita, e mettere in guardia gli “elettori” da un governo giallo-verde, contro il “parere dei mercati”. Pur di ostacolare la sovranità popolare, si inventerebbero qualsiasi cosa.

E, tra i più attivi in questo senso, c’è sicuramente il presidente della Repubblica Mattarella, finora non pervenuto, assente mentre il debito continuava a salire, notarile e invisibile quanto mai nessuno prima di lui, tirato fuori dal nulla e piazzato al Quirinale di peso, ma ora deciso a fare la voce grossa, dettare la linea di governo e imporre veti sulla scelta dei ministri. Continua a leggere