Dopo duecento anni di storia, la Colombia ha un presidente di sinistra. E Gustavo Petro, nipote dell’immigrato italiano Francesco Petro, ex guerrigliero, ha fatto di tutto perché il momento fosse storico.
A cominciare dai simboli.
AL GIURAMENTO LA SPADA DI BOLÍVAR
Per il suo giuramento a Bogotà, due giorni fa, ha infatti voluto sul palco la teca che custodisce la spada di Simón Bolívar (1783-1830). Quella spada che il rivoluzionario usò per combattere gli spagnoli in nome dell’indipendenza. Quella spada che proprio il Movimento 19 aprile (M19), gruppo marxista della guerriglia colombiana di cui faceva parte lo stesso presidente Petro, rubò il 17 gennaio del ’74 come primo atto di rivolta e di entrata in clandestinità. Quella spada poi restituita 17 anni dopo, quando l’M19 si era ormai trasformato nel terzo partito colombiano. Quella spada che ha addirittura causato polemiche in Spagna, dove la sinistra di Podemos, al governo insieme al Partito Socialista del presidente Sanchez, ha contestato al re Filippo VI il fatto di non essersi alzato in piedi durante il passaggio della stessa durante la cerimonia.
In un video postato pochi minuti fa, Alessandro Di Battista ha spiegato perché non sarà candidato alle prossime elezioni politiche.
Di seguito i passaggi fondamentali:
“Ero disponibile a sedermi intorno a un tavolo se il Movimento fosse uscito dal governo entro l’estate. Così, dopo dieci giorni dallo scioglimento delle Camere, in virtù delle decine di migliaia di richieste, ho sentito la responsabilità di valutare l’ipotesi. Ma non ci sono le condizioni“.
“TANTI NON MI VOGLIONO, A COMINCIARE DA GRILLO DI CUI NON MI FIDO PIU’“
“Ci sono molte componenti dell’attuale Movimento, a partire da Grillo, che non mi vogliono, perché sono poco imbrigliabile e temono che possa ricordare errori politici fatti negli ultimi due anni da vari esponenti: senz’altro Grillo, Luigi Di Maio, Roberto Fico, insomma dai principali promotori dell’ingresso nel governo Draghi. Alcuni pensano che possa servirgli ma nessuno dei vertici mi ha chiamato per trovare una soluzione. Giuseppe Conte è una persona leale, un gentiluomo, con cui ho avuto un dialogo onesto”.
“Ho imparato tanto da Grillo ma oggi politicamente non mi fido di lui e sotto Grillo non ci sto”.
“GIA’ IN PASSATO MI AVEVANO FONDAMENTALMENTE IMPEDITO DI FARE IL CAPO POLITICO”
“Sono stato costretto a lasciare il Movimento 5 Stelle perché, soprattutto Grillo, ha indirizzato il M5S all’interno del governo Draghi. Ma anche in precedenza ho avuto momento difficili, quando fondamentalmente mi hanno impedito di fare il capo politico evitando di votare o quando non hanno voluto pubblicare i voti degli stati generali perché io avevo preso il triplo dei voti del ducetto, capo politico e ministro Di Maio“.
“IL PD E’ UN PARTITO DI POTERE, IL PIU’ IPOCRITA”
“L’alleanza strutturale con il PD è stato un suicidio. Ho combattuto finché sono stato costretto ad andarmene. Li avevo avvisati: vi prosciugheranno i consensi e poi non vi vorranno più. Il PD è un partito di potere, con enorme ramificazioni nel sistema bancario e finanziario, che si maschera da amico del popolo ma è più ipocrita di tutti, è il peggiore. Io non sono atlantista: oggi più Nato significa meno Europa e meno sicurezza“”.
“CREERO’ UNA ASSOCIAZIONE PER FARE CITTADINANZA ATTIVA”
“Impossibile fare un movimento nuovo in due mesi, ma creerò una associazione culturale per fare politica insieme da fuori, per fare cittadinanza attiva, per scrivere leggi e portarle in parlamento e poi in futuro vedremo”.
In carica dal 13 febbraio 2021, il governo Draghi è stato, insieme al secondo governo Conte, l’espressione più antidemocratica ed autoritaria della storia repubblicana.
Nati entrambi nel corso di una legislatura iniziata con l’accordo Lega-M5S, a seguito di un voto popolare che chiedeva a gran voce l’archiviazione del centrodestra e del centrosinistra, il secondo governo Conte ed il governo Draghi hanno rappresentato uno dei più gravi voltafaccia della politica italiana nei confronti degli elettori.
Non ci si è però limitati a tradire il mandato popolare e dar vita, con l’ultimo governo, ad una maggioranza in stile regime con l’opposizione ridotta ad un solo gruppo parlamentare.
In nome di un’emergenza sanitaria sapientemente manipolata dalla stampa, si è arrivati addirittura al superamento della democrazia e della libertà, con la complicità di una propaganda martellante contro ogni protesta dentro e fuori il Parlamento.
Ecco perché noi non dimentichiamo che Giuseppe Conte per primo si è travestito da monarca per ordinarci quando andare a pisciare il cane, quando fare la spesa, quando uscire di casa.
Mañana habrá elecciones en España y, mirando las encuestas, una de las pocas cosas claras es que hay mucha probabilidad que, numéricamente, se repita la parálisis política que nos llevó a las nuevas elleciones, después de solo siete meses y el fracaso del intento del presidente a cargo de formar un gobierno Pedro Sánchez (Psoe).Continua a leggere →
Tre giorni al voto in Spagna e, secondo i sondaggi, una delle poche certezze sembra essere, numericamente parlando, il ripetersi dello stallo che ha portato il Paese a tornare alle urne dopo appena sette mesi e un nulla di fatto da parte del presidente incaricato Pedro Sánchez (Partito Socialista). Continua a leggere →
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