Colombia, Petro l’italiano giura da presidente

Dopo duecento anni di storia, la Colombia ha un presidente di sinistra.
E Gustavo Petro, nipote dell’immigrato italiano Francesco Petro, ex guerrigliero, ha fatto di tutto perché il momento fosse storico.

A cominciare dai simboli.

AL GIURAMENTO LA SPADA DI BOLÍVAR

Per il suo giuramento a Bogotà, due giorni fa, ha infatti voluto sul palco la teca che custodisce la spada di Simón Bolívar (1783-1830).
Quella spada che il rivoluzionario usò per combattere gli spagnoli in nome dell’indipendenza.
Quella spada che proprio il Movimento 19 aprile (M19), gruppo marxista della guerriglia colombiana di cui faceva parte lo stesso presidente Petro, rubò il 17 gennaio del ’74 come primo atto di rivolta e di entrata in clandestinità.
Quella spada poi restituita 17 anni dopo, quando l’M19 si era ormai trasformato nel terzo partito colombiano.
Quella spada che ha addirittura causato polemiche in Spagna, dove la sinistra di Podemos, al governo insieme al Partito Socialista del presidente Sanchez, ha contestato al re Filippo VI il fatto di non essersi alzato in piedi durante il passaggio della stessa durante la cerimonia.

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“Guerriglia. Il giorno in cui tutto si incendiò”: Parigi in fiamme nel testo del giovane scrittore francese

La Francia che, trascinata dalla rivolta degli immigrati di seconda e terza generazione delle “banlieue“, sprofonda nella guerra civile, è in realtà un’Occidente che annega nella sicurezza artificiale di una società disciplinata al punto da aver perso ogni connessione con la realtà. La realtà della sopravvivenza, dei bisogni, della forza: una realtà non virtuale, in senso lato. “I moralisti avevano ucciso i realisti, la vita reale avrebbe ucciso la morale”.

“Al terzo giorno, il padrone era morto e ovunque lo si invocava per nome ad alta voce”. Niente più Stato, governo, polizia, soccorsi, assistenza. “I cittadini piangono come bambini“. Completamente assuefatti alla delega, incapaci di sopravvivere al reale, al di fuori delle istituzioni conosciute.

Guerriglia” – testo di Laurent Obertone pubblicato da “Ring Edition” nel 2016 e stampato in Italia lo scorso anno da “Sign Publishing” -, che in quarta di copertina vanta le sua fondatezza basata “sul lavoro di studio, di investigazione e di previsione dei servizi di sicurezza francesi“, è, nonostante tutto, un libro che si rivolge al singolo per chiedergli: e tu, saresti pronto? Sopravviveresti al collasso del sistema? Te lo sei chiesto mentre, magari, lo invochi a gran voce? Continua a leggere