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Al riguardo, osserviamo innanzitutto che influisce negativamente il vuoto legislativo esistente nel valutare il ruolo che ricopre (soprattutto) Facebook in relazione alla circolazione e veicolazione dell’informazione online. In mancanza di questo, vige ovviamente la libertà di contratto tra le parti.
Fermo restando questo: qualunque contratto siglato tra le parti non può contenere disposizioni in contrasto con la Costituzione e con la legge. E qualunque recesso unilaterale non può essere arbitrario. Detto questo, la discussione è aperta quindi nel merito delle decisioni prese e sulla base dei fatti contestati.
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Sul piano politico, invece, è essenziale notare che ciascuno è libero di apprezzare o disprezzare l’operato di una organizzazione, ma è necessario che si rimanga nell’ambito del diritto e non si abusi del potere per censurare un movimento finché la magistratura stabilisce che la sua attività rimane nei limiti della legge.
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