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L’ipotesi di piazzare sui tavoli dei ristoranti pannelli in plexiglass in stile parlatorio carcerario, la riduzione forzata del calo dei coperti con conseguente calo del fatturato stimato da alcuni fino al 70%, sanificazioni ed altre procedure (almeno inizialmente) a carico delle aziende e lo stop cassa integrazione con la riapertura, rischiano di rendere inutile ogni sacrificio e costringere tanti ristoratori alla chiusura definitiva.
Una strage economica che il nostro Paese non può permettersi ed un colpo alla stessa socialità.
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Ecco perché, a Catanzaro, con l’adesione al momento di circa cinquanta attività, è nato un Comitato Ristoratori, che il prossimo 4 maggio intende simbolicamente consegnare le chiavi delle attività al sindaco di Catanzaro Sergio Abramo.
La richiesta, al sindaco e al presidente della Regione Jole Santelli, è che gli amministratori locali portino all’attenzione del governo centrale le esigenze del settore.
In particolare, i ristoratori catanzaresi chiedono la proroga della cassa integrazione (prevista dal governo nel prossimo decreto aprile, che però slitterà probabilmente a maggio), sostegno economico per le spese aggiuntive che dovranno affrontare ed un tavolo tecnico cittadino per calmierare i costi dei canoni mensili.
Tra i promotori dell’iniziativa, anche Antonio Alfieri che, proprio su Rivoluzione Romantica, abbiamo avuto modo di intervistare a nome delle piccole imprese in difficoltà.
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