Capita a molti di vedersi cancellato un post condiviso su Facebook: rientra tra le possibilità di cui la piattaforma ti avvisa al momento dell’iscrizione e, in linea di principio, è cosa buona e giusta. Ieri, però, è accaduto qualcosa di inquietante e che non può essere sottovalutato. Infatti, singolarmente nello stesso giorno in cui il nuovo governo (di “sinistra”) chiedeva la fiducia al Parlamento e fuori da Montecitorio l’opposizione “sovranista” riempiva le piazze, gli account ufficiali dei movimenti (di “destra”, presenti peraltro alla manifestazione anti-governativa) CasaPound e Forza Nuova sono stati cancellati in via definitiva, insieme a quelli dei principali dirigenti nazionali ed rappresentanti eletti (come era avvenuto in passato, ad esempio, per quelli del movimento su scala europea Generazione Identitaria).
Non si è trattato di un provvedimento verso un singolo “hater” ed un contenuto offensivo specifico, ma di una misura indiscriminata, mirata a colpire una precisa appartenenza politica. Un gesto, insomma, di forte e chiara valenza politica, assunta in seguito a una riflessione di natura altrettanto politica e non “tecnica/amministrativa”. Continua a leggere
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