Londra, 30 gen – A poche ore dall’inizio del periodo di transizione che porterà all’uscita definitiva dall’Ue del Regno Unito, due big di “Italia Viva” – Sandro Gozi e Massimo Ungaro – si sono trovati a Londra per raccontare la loro visione sul “futuro dell’Europa nell’era della brexit”.
Presidente dell’Unione dei Federalisti Europei, europarlamentare dallo scorso 1 febbraio (eletto nella lista francese “Renaissance” del presidente Macron) grazie all’uscita dei parlamentari britannici, ex sottosegretario agli affari europei nel governo Renzi e nel governo Gentiloni, criticato per la nomina a consulente agli Affari esteri da parte del governo francese di Édouard Philippe e poi per le contemporanee consulenze al servizio del governo maltese, sotto indagine a San Marino per “amministrazione infedele”, missino ai tempi dell’università, Gozi si batte oggi senza mezzi termini per le liste transnazionali e da settembre 2019, abbandonato il Pd, è protagonista del passaggio al neo partito renziano.
Massimo Ungaro
Massimo Ungaro, eletto deputato per il Pd nella circoscrizione estero Europa proprio grazie ai voti degli italiani del Regno Unito, è invece tra i fondatori nel 2007 dei circoli Pd di Londra e oggi, appunto, è tra i parlamentari di “Italia Viva” che ha già annunciato l’intenzione di votare no al referendum confermativo per il taglio dei parlamentari del prossimo 29 marzo.
GOZI E UNGARO UNITI DAL PROGETTO FEDERALISTA
Nel corso dell’incontro Ungaro ammette: “ci troviamo in un momento critico e, se l’eurozona non si riforma, l’euro non sopravviverà“. L’unica risposta alla brexit, secondo lui, è “opporsi alla disintegrazione” e “costruire una Europa sociale, con un vero bilancio europeo che permetta di applicare politiche anticicliche per rispondere a shock esogeni” e pensare a forme di sostegno al reddito a livello europeo, ma anche ad una unione bancaria per far fronte al rischio di default. Ungaro sottoscrive il progetto federalista, anche se non esclude la possibilità di un’Europa a due velocità, con adesioni più o meno forti a seconda delle esigenze e volontà dei vari Paesi. Del resto, lo stesso Ungaro quanto meno ammette gli effetti devastanti dell’euro sull’Italia: “in dieci anni abbiamo perso dieci punti di pil, l’equivalente di uno scontro bellico”.
Non sembra invece disposto ad accettare modelli alternativi di Europa Sandro Gozi, il quale afferma: “un’Europa sovrana e democratica è un’europa federale”. Sovranismo si, insomma, purché la sovranità non appartenga più agli Stati. “Per me”, spiega, “le elezioni europee sono quelle più importanti”: più Europa, dunque, a partire da una maggiore apertura rispetto alle candidature transnazionali, definito “l’unico modo per essere radicalmente alternativi ai nazionalismi”, che per lui sono “un veleno”. Secondo Gozi con la brexit, il Regno Unito commette “un errore storico” e “non prende la strada per il futuro”. Rispetto alla decisione degli inglesi mette in guardia dal mancato rispetto di questa scelta, dal momento che, troppo spesso, “se non voti come vuole l’Europa, ti fanno rivotare”, ma d’altro canto spiega anche che non avrebbe mai lasciato ad un referendum decidere sull’adesione alla Ue.
Poche parole sul governo M5S-Pd, ma le risatine generali al primo riferimento al ministro degli Esteri Di Maio, oltre che l’accostamento del movimento al populismo, rivelano chiaramente tutto il pragmatismo nella scelta di Renzi di proporre un’alleanza.
I centristi renziani ridono alle spalle dei grillini, ma sembra che loro non se ne siano accorti.
2 risposte a "Londra, i renziani Gozi e Ungaro sulla brexit: “ora serve più Europa” [VIDEO]"