Ad Alicante il presepe più grande del mondo

Alicante ospita il presepe più grande del mondo

Istallato nella piazza centrale di Alicante già da martedì scorso, il presepe – che risulta al momento essere il più alto del mondo – sarà ufficialmente visitabile a partire da oggi e fino al prossimo 6 gennaio.

Con i suoi 18 metri, la scultura che rappresenta San Giuseppe raggiunge praticamente l’altezza di un edificio di quattro piani, fronteggiando maestosa la sede del Comune di Alicante, a due passi dalla vicina spiaggia del “Postiguet”.
Anche la Vergine Maria però non scherza: con i suoi 10,5 metri, infatti, raggiunge comunque una dimensione doppia rispetto al presepe messicano che attualmente detiene il record ufficiale (poco più di cinque metri per i genitori del Messia dei cristiani).
Poco più di tre metri, invece, per rappresentare Gesù appena nato.

L’opera, che pesa una tonnellata, è stata realizzata – dopo aver vinto un concorso pubblico – dall’artista alicantino José Manuel García Esquiva detto “Pachi”, che ha spiegato di essersi ispirato al modernismo alicantino di inizio XX secolo.

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Del Solsticio a “Les Fogueres”: Alicante nos recuerda quiénes somos

[QUI LA VERSIONE IN ITALIANO]

Habría sido la edición número 92 de “Les Fogueres de Sant Joan“, pero las medidas de distanciamiento social nos las han robado.
Así que, ayer a medianoche, la tradicional “Palmera” cerró las celebraciones del día de San Juan Bautista y los fuegos artificiales iluminaron, una vez más, el cielo sobre el Castillo de Santa Bárbara de Alicante; pero, para asistir a la mágica “Nit de la Cremà“, deberemos esperar el 2021 – y ya ha empezado la cuenta atrás!

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Dal Solstizio alle “Fogueres de Sant Joan”: Alicante ci ricorda chi siamo

La Palmera 2020 in una foto pubblicata dall’ayuntamiento di Alicante: ieri gli occhi della città puntati sul monte Benacantil ed il suggestivo Castello di Santa Barbara.

[AQUÍ LA VERSION EN CASTELLANO]

Sarebbe stata la 92esima edizione delle “Fogueres de Sant Joan”, ma le regole sul distanziamento sociale ce le hanno rubate.

E così ieri, a mezzanotte, la tradizionale “Palmera” ha chiuso le celebrazioni per il giorno di San Giovanni Battista: i fuochi d’artificio hanno ancora una volta illuminato il cielo sul suggestivo castello di Santa Barbara di Alicante ma, per assistere all’evento ed alla magica “Nit de la cremà“, toccherà aspettare il 2021 – ed è già partito il conto alla rovescia!

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Alicante, la “Amerigo Vespucci” entusiasma italiani e spagnoli [FOTO]

Alicante, la nave scuola della Marina Militare italiana “Amerigo Vespucci” e, sullo sfondo, il Castello di Santa Barbara, simbolo della città

Tre mesi di navigazione, sei tappe in “terra straniera”, 121 cadetti dell’Accademia Navale di Livorno (tra cui 28 donne): questi i numeri principali della campagna di formazione della “Amerigo Vespucci”, storica nave-scuola della Marina Militare italiana, che ha da poche ore lasciato il porto di Alicante (Spagna) per fare ritorno in Italia.

Progettata dall’ingegnere Francesco Rotundi insieme alla “Cristoforo Colombo, costruita nel 1930 e “inaugurata” a Castellamare di Stabia il 22 febbraio del 1931 in pieno regime fascista, la na

ve è tornata ad Alicante dopo vent’anni ed è stata accolta con grande entusiasmo dai molti italiani che vivono in città, dai numerosissimi turisti che la affollano e dagli alicantini, che le hanno dato il benvenuto ufficiale, alla presenza del sindaco Luis Barcalà, lo scorso 9 settembre.

Numerose le visite registrate prima

della partenza, il 13 settembre, alla volta di Portoferraio, dove giungerà il prossimo 19 settembre per la sua ultima sosta prima di far ritorno nella vicina Livorno il 21 settembre. Continua a leggere

Venezuela: golpe o lotta di popolo?

Alicante (Spagna) – L’opposizione parla di oltre un milione di manifestanti, cifre difficili da confermare, certo, anche se le immagini sono forti: un fiume di persone in strada a Caracas contro Maduro, manifestazioni in altri ventitré stati del Paese, almeno nove morti, scontri e i venezuelani della “diaspora”, quelli che ormai lasciano la propria terra a decine di migliaia ogni giorno, a manifestare un po’ ovunque nel mondo. Non a caso, anche in Spagna, ad Alicante,  centinaia di cittadini venezuelani sono scesi in piazza a manifestare il proprio dissenso contro il presidente Nicolas Maduro, appoggiati da vari esponenti locali dei partiti presenti nel parlamento spagnolo fatta eccezione per quelli di “Podemos”.

Nel frattempo, in “patria”, Juan Guaidó, il presidente dell’Assemblea Nazionale – il parlamento venezuelano che Maduro ha di fatto cancellato, accentrando ogni potere attraverso la creazione di un’Assemblea Costituente, costretto quindi a farsi proclamare presidente poche settimane fa dal Tribunale Supremo, che a sua volta ha dichiarato illegittimo il parlamento – si è autoproclamato presidente del Venezuela ad interim, in attesa di nuove elezioni, dopo quelle contestate dalla comunità internazionale che avevano portato all’elezione di Maduro con una maggioranza risicata.

Maduro parla di golpe e, concedendo 72 ore di tempo ai diplomatici per lasciare il Paese, annuncia la rottura delle relazioni diplomatiche con gli Usa di Trump, primo paese a riconoscere la presidenza di Guaidó, seguito dal Canada di Justin Trudeau, dal Brasile di Bolsonaro e poi anche da Colombia, Ecuador, Perù, Guatemala, l’Argentina, Costa Rica, Cile e Paraguay hanno riconosciuto il presidente autoproclamato, al contrario di quanto hanno fatto, in funzione anti-Usa, il Messico e la Bolivia di Evo Morales. Continua a leggere

Milano-Alicante in bicicletta: 1600 chilometri per riflettere su un mondo “low-cost”

Un percorso lungo (in linea di massima) mille e seicentodue chilometri, quindici giorni di pedalate, diciassette giorni in tenda in quindici posti diversi, tre Stati e centinaia di città attraversate, a partire dall’Italia, scivolando sulla pianura Padana, alla Francia, passando per le Alpi, fino alla Spagna, scavalcando i Pirenei. Un media di circa 107 chilometri percorsi ogni giorno, escludendo ovviamente due giorni di stop usati per riprender fiato ma anche le decine di chilometri in più fatti per errore. Zaino in spalla, caschetto sulla testa, borsa e tenda da campeggio sul portapacchi: la mia prima metà di giugno è trascorsa così, deciso più che mai a vincere la mia piccola sfida personale di arrivare, da amatore inesperto, da Milano ad Alicante usando la bicicletta come unico mezzo di trasporto.

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In bici dall’Italia alla Spagna: la mia esperienza e i consigli pratici sul percorso [FOTO]

Nel post propedeutico a questo (Milano-Alicante in bici: 1600 chilometri per riflettere su un mondo “low-cost”) ho fatto cenno alla questione relativa all’appropriazione ed alla consapevolezza degli spazi, a quanto diventi importante in un tragitto simile il percorso più o, per lo meno, quanto l’arrivo. Perché nel calpestare, respirare, vivere le terre che attraversi, ne cogli davvero i mutamenti, la lontananza, il sudore di chi ha viaggiato e ha fondato, la magia di attraversare un confine e l’incubo di un mondo in cui non esistono più e tutto è identico, uguale, omologato, in breve, un insieme di non-luoghi equivalenti gli uni agli altri.

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