Spagna, la retorica dell’ispanità come strumento di soft power della destra

[ARTICOLO PUBBLICATO SULLA RIVISTA “LA FIONDA“]

Pochi giorni fa, evidenziavo le ragioni dello straordinario appoggio della comunità latina nei confronti di Trump alle ultime elezioni Usa. E facevo notare che, anche in Spagna, la sempre più numerosa comunità latina dimostra una certa simpatia per la destra, sull’onda di un sentimento antisocialista ed “antiwoke” in gran parte condiviso.

In questo caso, però, c’è un altro elemento che vale la pena approfondire eche favorisce la destra: si tratta dell’Ispanità, celebrata proprio lo scorso 12 ottobre, in occasione della festa nazionale spagnola che ricorre nell’anniversario del primo sbarco in America.

Nonostante possa sembrare un’ovvietà, infatti, il concetto di ispanità va ben oltre l’eredità linguistica, toccando in pieno il tema delicatissimo del colonialismo. Per questo motivo l’abile uso che ne fa la destra suscita spesso polemica.

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Body positive, figuraccia del governo spagnolo: protesi cancellate e modelle non pagate

La campagna di body positive del governo spagnolo si è rivelata un boomerang: a una modella hanno perfino cancellato una protesi e tutte le foto sono state usate senza permesso.

E’ arrivata anche sui giornali italiani la campagna del governo spagnolo all’insegna del “body positive”. Ed è stata accolta, ovviamente, dagli applausi della sinistra nostrana che poi, però, si è lasciata sfuggire lo scandalo che ha seguito l’iniziativa.
Ecco perché e di cosa si tratta.

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Spagna: le scuole smetteranno di “parlare” spagnolo?

La nueva Ley Celaá explicada en 30 claves

Domenica scorsa, in tutta la Spagna, la piattaforma “Mas Plurales” ha organizzato con grande successo una serie di manifestazioni contro l’approvazione della cosiddetta legge Celaá da parte del Congresso. Ma, ieri, nonostante tutto, la legge è stata approvata ieri in via definitiva grazie all’ok del Senato.

Di cosa si tratta?
Secondo la destra di una legge ideologica, che vuole indottrinare gli studenti con teorie “gender free“, cancellare la religione e che, per restituire ad autonomisti ed indipendentisti il favore dell’appoggio al governo, abolisce il castigliano (ovvero lo spagnolo) come lingua veicolare nelle scuole.

Tra poco vi spiegheremo tutto nel dettaglio e vi diremo cosa c’è di vero.
Prima, però, faremo un piccolo passo indietro necessario a capire la questione linguistica aperta in Spagna ed il suo significato politico-sociale.

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Del Solsticio a “Les Fogueres”: Alicante nos recuerda quiénes somos

[QUI LA VERSIONE IN ITALIANO]

Habría sido la edición número 92 de “Les Fogueres de Sant Joan“, pero las medidas de distanciamiento social nos las han robado.
Así que, ayer a medianoche, la tradicional “Palmera” cerró las celebraciones del día de San Juan Bautista y los fuegos artificiales iluminaron, una vez más, el cielo sobre el Castillo de Santa Bárbara de Alicante; pero, para asistir a la mágica “Nit de la Cremà“, deberemos esperar el 2021 – y ya ha empezado la cuenta atrás!

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Dal Solstizio alle “Fogueres de Sant Joan”: Alicante ci ricorda chi siamo

La Palmera 2020 in una foto pubblicata dall’ayuntamiento di Alicante: ieri gli occhi della città puntati sul monte Benacantil ed il suggestivo Castello di Santa Barbara.

[AQUÍ LA VERSION EN CASTELLANO]

Sarebbe stata la 92esima edizione delle “Fogueres de Sant Joan”, ma le regole sul distanziamento sociale ce le hanno rubate.

E così ieri, a mezzanotte, la tradizionale “Palmera” ha chiuso le celebrazioni per il giorno di San Giovanni Battista: i fuochi d’artificio hanno ancora una volta illuminato il cielo sul suggestivo castello di Santa Barbara di Alicante ma, per assistere all’evento ed alla magica “Nit de la cremà“, toccherà aspettare il 2021 – ed è già partito il conto alla rovescia!

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“Salvini-show” in Senato: “è tempo che gli Stati tornino a essere Stati”

Novecento migranti sono sbarcati poche ore fa in Sicilia, da una nave con a bordo anche il cadavere di due persone morte nel tragitto. Un altro arrivo, dunque, proprio a ridosso delle polemiche sollevate dalla chiusura dei porti e dal “no” del Ministro dell’Interno Matteo Salvini alla nave “Aquarius”, con a bordo 629 migranti, infine accompagnati dalla Marina Militare Italiana nel porto di Valencia.

“Ringrazio la Spagna – ha affermato ieri Salvini in Senato, riferendo sulla vicenda – ma ricordo anche che l’Italia ospita circa 170mila richiedenti asilo nelle strutture d’accoglienza, la Spagna appena 16mila: quindi, ci sarà modo di essere accoglienti anche nelle settimane a venire”. Una provocazione che segue alle frizioni avute anche con la Francia e la convocazione dell’ambasciatore da parte del governo italiano, dopo le pesanti affermazioni fatte proprio da esponenti del governo d’Oltralpe sul comportamento tenuto in merito alla vicenda. “Sulla base degli accordi del 2015 sul ricollocamento dei migranti, la Francia – ha sottolineato il ministro – si era impegnata ad accogliere 9816 immigrati, ma in tre anni ne ha accolti soltanto 640: si prenda i 9mila che rimangono. Inoltre, dal 1 gennaio al 31 maggio 2018 i respingimenti alla frontiera tra Italia e Francia hanno visto rimandare indietro 10.249 esseri umani, compresi donne e disabili: l’Italia è il secondo Paese in Europa per accoglienza”. Numeri che imbarazzano il governo di Emmanuel Macron, che pure ancora non si è scusato, mettendo a serio rischio il vertice previsto tra i due Paesi. Continua a leggere

Riscritta “La Bella e la Bestia”: l’originale è sessista e insegna alle donne la sottomissione

Ricordate “La Bella e la Bestia” e la romantica versione della favola per bambini disegnata dalla Walt Disney? Anche quella, come il 90% delle versioni della storia, non sarebbe altro che una versione sessista dell’amore tra uomo e donna. Almeno secondo Belén Gaudes e Pablo Macías, che hanno perciò dato vita ad una collana, “Érase dos veces” (“C’era due volte”), in cui hanno trovato spazio finora una dozzina di racconti classici per bambini, rivisitati secondo i canoni del politicamente corretto. Continua a leggere

In sette anni 55mila spagnoli hanno giurato: “difendere la Spagna a costo della vita”

Dal 2010 ad oggi, oltre 55mila spagnoli hanno prestato giuramento alla bandiera attraverso la solenne cerimonia del bacio al vessillo rosso-oro, ben 15mila persone soltanto nel corso dello scorso anno. A rendere noto il dato è il Ministero della Difesa, che mostra un incremento quasi ininterrotto dal 2010 (1.733 persone) al 2016 (14.735 persone) con una leggera flessione registrata soltanto nel 2013 e nel 2015 ma ampiamente recuperata negli anni successivi. Continua a leggere

Oltre 110mila immigrati sbarcati ad oggi, in Spagna meno di 10mila ma è già allarme

Ieri, due piccole imbarcazioni provenienti dall’Africa hanno raggiunto le coste spagnole nella provincia di Alicante (Arenal de Calp e Cala Les Palmeres de El Campello). Una ventina di persone in tutto sono state fermate dalla Guardia Civil. Nella provincia in questione, da inizio anno, sono giunte circa 34 imbarcazioni simili e 260 immigrati irregolari sono stati fermati. Nel 2016 erano state soltanto 14 le imbarcazioni fermate e poco meno di 130 i migranti fermati. Un aumento nella provincia alicantina che, del resto, riflette l’aumento fatto registrare già nel mese di agosto in tutto il Paese.

Secondo l’Organizzazione Mondiale per l’Immigrazione (Oim), infatti, nei primi sette mesi del 2017, in Spagna sono sbarcati il triplo dei migranti rispetto allo stesso periodo del 2016. Si stima, dunque, che gli arrivi, a fine anno, potranno superare quelli della Grecia. Percentuali che sembrano allarmare i media spagnoli, nonostante si tratti di cifre che, a confronto con l’Italia – dove secondo i media progressisti non è in corso nessuna invasione -, fanno “sorridere”. Gli arrivi triplicati in Spagna, infatti, hanno portato il numero dei migranti irregolari giunti nel 2017 a 8.385 persone (11.713 in Grecia); nello stesso periodo, in Italia, erano sbarcate 96.861 persone, cifra addirittura in calo rispetto al 2016 (-6,85%). Ad oggi la quantità degli arrivi è calata ancora, la diminuzione è drastica (-29,7%) ma i migranti arrivati sono nel frattempo 111.240 (158.164 nel 2016). Continua a leggere

Catalogna, il vicolo cieco dell’indipendenza sospesa. E lunedì scade l’ultimatum del premier spagnolo

Dopo la proclamazione d’indipendenza dello scorso 10 ottobre, il presidente della comunità catalana Carles Puigdemont aveva tentato la carta della ‘moderazione’ offrendo una sponda al governo centrale, sospendendo l’indipendenza per cercare “una mediazione“. Ma mostrarsi moderati, dopo aver appena proclamato l’indipendenza, non deve aver convinto troppo il premier Rajoy il quale, interpretato forse il rallentamento come una retromarcia, ha così schiacciato sull’acceleratore ponendo un ultimatum: entro lunedì 16 ottobre, alle 10, decidete cosa fare e fatecelo sapere. Alla proposta di Puigdemont (“dialogo senza pregiudiziali: da un lato del tavolo due membri del governo catalano, dall’altra due di quello spagnolo”), Rajoy ha dunque risposto picche: non si può discutere sull’attuazione o meno delle disposizioni costituzionali, ha ribadito, “non possiamo infrangere la legge insieme“. Continua a leggere